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La gentilezza e le buone maniere nel mondo del lavoro

 I dieci punti fondamentali

 

1.Fai lo sforzo di ricordare il nome di chi ti sta davanti e pronuncialo spesso. 

Ricordati che per una persona il suo nome è il suono più importante in qualunque lingua.

2.Arriva puntuale agli appuntamenti. Avere la fama di chi arriva sempre in ritardo, è come avere la fama di uno su cui non si può    contare.     

3.Le presentazioni vanno fatte sempre, anche se ci si ferma solo un attimo a parlare. Devono    essere rapide e precise. Nome e cognome. Non esagerare con i fronzoli, titoli, non dire “il migliore…” “il più bravo…”. E’ fondamentale ricordare perfettamente il nome di chi si presenta altrimenti evita di essere tu a doverlo fare. Mai dire non mi ricordo il suo nome… Se vuoi proprio superarti, come ai vecchi tempi, si presenta l’uomo alla donna, il più giovane al più anziano, se si è seduti l’uomo si alza sempre, mentre la donna quasi mai. E sarebbe bene non dire “piacere”. Togliti gli occhiali da sole se le presentazioni avvengono all’esterno.

4.La stretta di mano deve essere calorosa, non da frattura scomposta ma nemmeno da  mozzarella…e la mano possibilmente non sudaticcia. 

Stai ad ascoltare sinceramente ed attentamente il tuo interlocutore senza distrarti.

5.Durante le riunioni ricordati che 3 persone su 4 ritengono maleducato controllare sms e mail e l’87% pensa che sia scortese rispondere a una telefonata (studio condotto dalla Marshall School of Business della University of Southern California). Infatti dare la precedenza agli stimoli provenienti dall’esterno è percepita come mancanza di rispetto per ciò che avviene all’interno della sala riunioni, mancanza di concentrazione e mancanza di ascolto.

6.Non controllare compulsivamente mail-sms-chiamate, questa nevrosi non ti farà sembrare più importante, ma solo più scortese. 

7.Anche durante i business lunch, l’uso dello smartphone non è molto gradito. In questo caso il 50% degli uomini ritiene accettabile rispondere a una chiamata durante un pranzo di lavoro, contro il 26% delle donne. I professionisti più giovani sono 3 volte più tolleranti di quelli più anziani. Consiglio: prima di infastidire con il tuo comportamento chi ti sta davanti, rifletti. Le buone maniere sconsigliano anche di poggiare sul tavolo smartphone, chiavi, occhiali e borse. 

8.La pausa pranzo.

La Career Builder elenca quattro categorie di “Mangiatori in ufficio”: il Puzzolente, il Rumoroso, lo Sporcaccione e il Rompiscatole. Fai in modo di essere nella quinta “Quello che mangia fuori”

9.Ricordati che Grazie, Scusa e Per favore sono parole con effetti miracolosi, soprattutto se accompagnate da un sorriso.

10.Look.  Fortunatamente non c’è più l’obbligo di quei rigidi tailleur da donna e completi rigorosi da uomo. E’ ammesso ormai in ogni ambiente un look informale purché curato. Alcune cose restano comunque da evitare assolutamente. Per gli uomini mai: i calzini corti, i calzini bianchi e le camicie a maniche corte. Per le donne tutto ciò che è troppo: troppo stretto, troppo corto, troppo scollato, troppo trucco, troppi accessori. Insomma il buon gusto non passa mai di moda. Magari con l’aggiunta di un guizzo eccentrico di piacevole distinzione!

Non dimenticare che Oscar Wilde ha detto:

“Con un abito da sera e una cravatta bianca, chiunque, anche un agente di cambio, può far credere di essere una persona civile.”

e Coco Chanel:

“Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se impeccabile si nota la donna.”

 

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